mercoledì 10 ottobre 2007

Odio più i “piuttosto che” o i “quant’altro”?

Beh, prima o poi dovevo cominciare a scrivere delle cose che odio, visto che il blog si chiama "Legendary Diplomacy" :)

Non so se ci avete fatto caso, ma l'informatico in prevendita, o più in generale nelle riunioni (più spesso in quelle in giacca e cravatta), adotta un linguaggio un po' diverso dal suo solito, un linguaggio con cui cerca di darsi un tono. Non solo l'informatico, certamente: ma purtroppo frequento quasi esclusivamente questa bistrattata categoria...

Tipicamente nei discorsi del prevenditore in azione troverete avverbi inutili, oscure espressioni pseudo-anglosassoneggianti che pretende tutti capiscano, snobismi vari e più in generale parole artificialmente forbite che hanno sinonimi molto più semplici ed immediati. Penso la cosa sia in fondo piuttosto normale, poichè nelle riunioni spesso si cerca di apparire più fighi ed intelligenti di quello che si è veramente. E nelle riunioni in cui si cerca di vendere qualcosa ovviamente molto di più.

Ma in tutto questo [normale] fastidio ci sono però alcune espressioni veramente antipatiche, parole che mi danno letteralmente il voltastomaco e che passano il confine del semplice irritamento cerebrale:


  • Piuttosto che

  • Quant'altro



Frase tipica: "Beh, qui il prodotto usa hibernate, e come ben sapete con hibernate potete usare MySql [pausa artificiale] piuttosto che Postgres [pausa artificiale un po più lunga] piuttosto che Oracle, [qui fa la faccia navigata, del tipo che ha la tecnologia in mano, li sa tutti ma non serve dirli] o quant'altro"

A questo punto di solito mi voglio alzare ed urlare, ed ultimamente mi trattengo sempre più a fatica. "Piuttosto che" in italiano non ha valore disgiuntivo, non è sinonimo di "oppure". Manco per sogno. Si usa per dire "Piuttosto che comprare il tuo prodotto, mi faccio frate", ossia esprime come minimo una forte preferenza, se non addirittura una scelta già fatta od obbligata. Usarlo come disgiuntivo è un vezzo snob, ed è pure sbajato. Secondo Beppe Severgnini il mostriciattolo "piuttosto che" è di provenienza "agiato settentrionale", ma credo che ormai abbia invaso tutta l'Italia.

"Quant'altro" invece non so proprio da dove venga e perchè. Forse il neosnob, memore dell'avvertimento della maestra delle elementari di non concludere mai le frasi con eccetera, pensa di trovare salvezza in questa schifezza? Suvvia, diciamo eccetera, o meglio ancora non diciamo niente. Oppure concludiamo con una bella ricorsione infinita così il cervello va in tilt e il problema è risolto alla radice.

Ora mi sento molto meglio: ho messo giù i miei pensieri sconnessi e mi rendo conto chiaramente che odio molto di più i "piuttosto che" che i "quant'altro". E' già un bel risultato, no?

1 commento:

  1. E pensare che qui in olanda odiano il

    "ma"

    semplicemente perchè:

    in IT tutto ciò che viene prima del "ma" è is bullshit :)

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