venerdì 11 gennaio 2008

Quale leggenda?

WARNING: SPOILER inside, sia sul libro che sul film

Beh, non ho potuto resistere. Io sono leggenda, di Richard Matheson, è uno dei libri più belli che abbia mai letto. E così stasera ho lasciato i pupi a casa e me ne sono andato subito a vedere il filmone omonimo con Will Smith.

Non sono uno di quelli che dice sempre che i libri sono meglio dei film tratti da essi, manco per sogno: Shining di Kubrick è infinitamente meglio del libro di King, per esempio. Grazie a Kubrick e a Jack Nicholson, certo, ma probabilmente anche grazie al lavoro oscuro degli sceneggiatori. E non sono neanche uno di quelli che vuole che i film siano fedeli ai libri per filo e per segno: è ovvio che i due media abbiano esigenze profondamente diverse, che la trasposizione talvolta avvenga anni ed anni dopo (53 anni in questo caso) e che dunque si debba pesantemente mettere mano alla sceneggiatura, limare qui, togliere la', aggiungere qualcosa di adatto alla sala, togliere cose che non rendano sul grande schermo. Ci sta.

E Will Smith mi piace pure, l'ho apprezzato in Ali e sono stato uno di quei mammoni che si è commosso vedendo "Alla ricerca della felicità" di Muccino, pensa te. E aggiungo pure che "Io sono leggenda" (il film), nel *suo* genere, non è neanche male, un bel film d'azione con scene spettacolari, una NY deserta da brividi, qualche spunto ben riuscito qua e la (i manichini che piazza nei negozi per simulare normalità sono una bella trovata)

Peccato che il genere del film non sia lo stesso del libro, che parla proprio di altro e che è stato completamente stravolto: vadano i leoni e le gazzelle in piena new york, vada pure il solito politically correct pseudoambientalista sulla mutazione genetica creata per errore dall'uomo, vada per la sostituzione dei vampiri con dei più moderni e spaventosi esseri deformati dalla malattia e per tutte le altre differenze qua e la'.

Ma lo spirito del libro non si deve tradire, eccheccazzo: Matheson nel suo libro ci parla di solitudine, di razzismo, della paura del diverso, di come l'orrore si insinui lentamente nella quotidianità diventando a sua volta quotidianità, come dice Evangelisti nella postfazione. E di come sia difficile stabilire chi sia il buono e chi il cattivo: concetto che i film americani tipicamente digeriscono poco, ma che ci volete fare, io sono un ragazzo ottimista e ci speravo.

Matheson usa l'"ultimo uomo sulla terra" per dirci tutto ciò: Robert Neville (quello del libro, non la sua muscolosa controparte cinematografica) è solo, solissimo e ha due occupazioni principali: cercare nel suo villaggio i luoghi dove i vampiri si nascondono, uccidendoli senza pietà, oppure studiare il fenomeno a casa sua, mentre i suoi ex vicini di casa cercano di entrare per farlo diventare uno di loro, un non morto. Delle semplici assi alle finestre e qualche altro ingegnoso espediente li tengono lontani abbastanza facilmente, e Robert Neville in un certo senso si adatta bene alla nuova realtà, sopravvive e studia il fenomeno, vuole capire. E' vero che si ubriaca nei momenti di sconforto, che ascolta un disco al massimo volume per non sentire i lamenti degli "altri" che lo bramano, e che talvolta si deprime un po'. Ma non perde mai la sua umanità e coglie al volo l'occasione di avere compagnia, che si presenterà prima in un cane miracolosamente scampato ai vampiri e poi nella bella Ruth, che amerà con forza, tanta forza da non accorgersi della sua vera natura.

Ma quando "la nuova società" se lo viene a prendere e nel farlo trucida i vampiri "primitivi" nel circondariato, Robert Neville non riesce a non piangere per il suo ex-vicino Ben Cortman, a cui ha pur dato la caccia costantemente negli ultimi mesi (era nascosto nel comignolo, Ben: cosa c'è di più familiare di un bel comignolo di mattoni?). E di colpo capisce di non essere l'ultimo uomo sulla terra, ma solo l'ultimo della vecchia razza, e di avere un solo destino: essere una leggenda.

Status che questo film difficilmente raggiungerà, ma che in fondo in fondo (ma proprio in fondo) consiglio di vedere, in fondo... Se però non avete ancora letto il libro (che cosa ci fate qui??? Avevo scritto SPOILER!), non è mai troppo tardi: prima o dopo il film non farà comunque molta differenza.

2 commenti:

  1. Dove l'avevi scritto SPOILER??? Grrrrr....

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  2. Spoiler starebbe per? Comunque non ho mai sentito una sola persona che sia rimasta contenta nel vedere un film avendo già letto il libro ispiratore (specialmente se il libro è bello).
    Io nella mia beata ignoranza,me lo sono gustato. Ciao :)

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